Unict: la “rivoluzione” di Giurisprudenza e la «necessità di un cambiamento nell’organizzazione del Corso»

Area di cambiamento per il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania. È andata in porto, infatti, l’attesa “riforma” riguardante il piano dell’offerta formativa, per tornare ad attirare l’attenzione delle matricole, sempre più orientate ad abbandonare la Sicilia e cercare fortuna altrove.

Andiamo per ordine. Da diverso tempo si sentiva la necessità di dare un segnale di apertura agli studenti e alle studentesse di Legge, che lamentavano una disparità nei piani di studio rispetto ad altri importanti Atenei. Quest’ultima circostanza, infatti, ha portato negli anni passati a un drastico calo degli iscritti, che hanno preferito affrontare a migliaia di chilometri di distanza da casa il loro percorso universitario, in quanto attratti da diversi piani di studio. Il Dipartimento di Giurisprudenza, lo scorso mese di giugno, ha allora deciso di istituire una Commissione di lavoro sull’offerta formativa con il compito di ridefinire i piani di studio e renderli più omogenei al resto d’Italia. Tra coloro che hanno partecipato ai lavori in Commissione il Presidente del Corso di laurea prof. Giuseppe Speciale, il Direttore di Dipartimento prof. Salvatore Zappalà, la Vice Direttrice prof.ssa Marisa Meli, il delegato alla didattica prof. Orazio Condorelli e in quota studenti i rappresentanti del Corso Luca Calì, Rosalia Russo e Marta Principato. Una vera e propria “rivoluzione”, dunque, culminata, pochi giorni fa, con l’approvazione definitiva del nuovo piano dell’offerta formativa.

Proprio Luca Calì ci ha spiegato le motivazione che lo hanno indotto a scommettersi in questa sfida e quali sono state le strategie messe in campo: «C’era bisogno di intervenire al più presto per porre fine a quella che era diventata una vera e propria emorragia di iscrizioni. Vedere amici che preparavano le valigie per andare a studiare Giurisprudenza a Roma, Milano o Bologna mi rattristava parecchio. Ho deciso allora di mettere a disposizione il mio tempo per il bene della collettività e grazie al prezioso lavoro di gruppo con i professori e i colleghi rappresentati siamo riusciti a fare qualcosa che pareva impossibile fino a poco tempo fa».

Le proposte di cui parla Calì si riferiscono per l’appunto all’offerta formativa, che dai prossimi anni subirà diverse modifiche. Innanzitutto si è puntato a un incremento delle materie opzionali nell’ambito della pubblica amministrazione, in linea con quella che è la programmazione europea (come ad esempio il Recovery fund). Un altro importante aspetto tenuto in considerazione è stato quello ambientale e infatti saranno introdotte discipline nell’ambito della gestione del territorio e dell’urbanistica (nonché una UAF su cambiamenti climatici e mercato dell’energia). Anche gli studi sulla criminologia avranno rilievo per soddisfare studenti e studentesse che in maniera diversa si sono avvicinati alla disciplina. Infine, e non perché meno importante, si è pensato ad una distribuzione più equa delle materie in ciascun semestre e ad introdurre fin dal primo anno gli studi della lingua straniera, per permettere di seguire negli anni successivi, a chi fosse interessato, materie in una lingua diversa dall’italiano.

Ovviamente è soddisfatto Luca Calì per il lavoro fatto in questi mesi: «Mi sento di ringraziare chi ha prestato attenzione alla deliberazione di revisione dell’offerta formativa. L’inserimento delle materie opzionali da me proposte riflettono l’apertura del mondo universitario verso le prospettive che la società odierna offre ai nostri studenti. Pertanto, insieme alla collega Marta Principato, rappresentante degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento di Giurisprudenza abbiamo avuto il piacere di rappresentare l’interesse della comunità studentesca verso la necessità di un cambiamento dell’organizzazione del Corso di Laurea in Giurisprudenza. Ci tengo inoltre a ringraziare particolarmente il Senatore accademico dell’Università Sapienza di Roma Francesco Montagnese, con il quale abbiamo intrattenuto una collaborazione leale e continuata, ed è anche grazie a lui se abbiamo raggiunto questi eccellenti risultati. Il nostro impegno comunque non si ferma e lavoreremo ancora per migliorare la nostra offerta formativa».

Fiducioso per l’impatto che tale riforma avrà nell’immediato futuro anche Presidente del corso di laurea Giuseppe Speciale: «Il Corso di studio ha proceduto a una riforma complessiva dell’ordinamento degli studi che si fonda su 4 punti fondamentali: 1) mantenere l’elevato livello qualitativo della formazione offerta agli studenti; 2) offrire agli studenti un percorso di formazione caratterizzato da una maggiore gradualità in modo da ridurre l’impatto traumatico con gli studi giuridici; 3) ampliare il numero di discipline complementari e di altre attività formative offerte alla libera scelta degli studenti in aggiunta alle materie fondamentali  per soddisfare gli interessi di approfondimento sia nei settori tradizionali che in quelli più legati alle innovazioni tecnologiche, alle scoperte scientifiche, alle nuove tecniche produttive; 4) organizzare tutto il percorso didattico in funzione dello studente, per accoglierlo, aiutarlo, accompagnarlo».

FABRIZIO TOMASI

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