TROINA. Questa mattina, alle 12.30, è stato staccato a furor di popolo il potabilizzatore di Siciliaque di contrada Calamaro, nelle campagne di Troina. Il ramo Ancipa Basso porta l’acqua a Caltanissetta e San Cataldo. Nonostante la pioggia battente e la fredda brezza di monte, centinaia e centinaia di troinesi, nicosiani, ceramesi, gaglianesi e sperlinghesi hanno voluto esserci alla manifestazione di protesta, che si è svolta questa mattina. L’appello alla mobilitazione e all’occupazione del potabilizzatore era stato lanciato dal sindaco di Troina, Alfio Giachino, nell’affollatissima assemblea cittadina, che si era svolta la sera precedente al CineTeatro Andrea Camilleri. Al potabilizzatore, stamattina c’erano i rappresentanti di tutti e cinque i comuni, che non hanno altre fonti di approvvigionamento di acqua oltre l’Ancipa: i sindaci Alfio Giachino di Troina, Silvestro Chiovetta di Cerami, Giuseppe Baldi di Gagliano Castelferrato, Luigi Bonelli di Nicosia e il vice sindaco di Sperlinga, Giovanni Cannata. C’era anche il deputato regionale Fabio Venezia. Sono intervenuti anche il sindaco di Barrafranca, Giuseppe Lo Monaco, e Nino Cammarata, nella duplice veste di sindaco di Piazza Armerina e di Presidente dell’Ati di Enna. “I nostri due comuni vivono con disagio l’emergenza idrica, anche se abbiamo la possibilità di attingere acqua dai pozzi esistenti sul territorio dei nostri comuni che alleviano solo in parte il nostro disagio, ma abbiamo voluto esserci questa mattina al potabilizzatore per manifestare la nostra solidarietà ai sindaci dei cinque comuni e ai loro concittadini”. Hanno parlato anche gli altri sindaci, in quella sorta di assemblea intercomunale che è stata l’occupazione pacifica del potabilizzatore. I sindaci hanno avuto parole di severa critica nei confronti del responsabile della Protezione Civile Regionale, Salvatore Cocina. “Non è tollerabile che non vengano attuate decisioni già prese con il risultato di penalizzare i 26 mila abitanti dei cinque comuni Ancipa dipendenti”, ha detto Giachino. Gli altri sindaci Chiovetta, Bonelli, Cannata e Baldi e il deputato Venezia hanno giudicato negativamente Protezione Civile Regionale e Siciliacque per la gestione della crisi idrica, che attanaglia, non solo i cinque comuni Ancipadipendenti, ma tutti i comuni dell’ennese. “Siciliacque e Protezione si sono rivelate entrambe inadeguate a gestire quest’emergenza idrica”. Dopo una lunga attesa, non ricevendo alcuna risposta da Siciliacque, i manifestanti hanno staccato il ramo Ancipa Basso dal potabilizzatore. Ma non hanno abbandonato il potabilizzatore. Non fidandosi di Siciliacque, si sono organizzati per presidiare il potabilizzatore. Si sono suddivisi in gruppi di una ventina di persone ciascuno che presiederanno a turno il potabilizzatore. Intanto il sostegno dei cittadini attorno a loro. Una nota associazione di volontariato, questa sera, gli porterà la cena e domani mattina la colazione. Fino ad ora tutto si è svolto pacificamente ed in maniera ordinata, grazie ad un’accorta e prudente presenza di Polizia e Carabinieri. Ma sarebbe un grave errore, non tenere conto di quello che chiedono gli abitanti di questi cinque comuni. Un’azione contraria alle loro richieste potrebbe provocare reazioni difficilmente controllabili.
Silvano Privitera