Tra fede e folklore, si sono chiusi i festeggiamenti a San Sebastiano Martire

Dopo tanta attesa e trepidazione, si sono chiusi i festeggiamenti in onore di San Sebastiano Martire, Protettore di Cerami che, dopo due anni, è tornato ad attraversare le strade del paese tra l’emozione e gli occhi lucidi dei fedeli.

Sono stati tanti i momenti significativi che hanno accompagnato questi due giorni, dimostrazione della grande fede che il popolo ceramese nutre per il suo Protettore. La mattina del 27 agosto, durante il tradizionale corteo storico, sono state ben 14, tra adulti e bambini, le bandiere di alloro che hanno attraversato le vie del paese. Per chi non lo sapesse, si tratta di una costruzione fatta interamente con  rami di alloro, intrecciati tra loro; alla base un cuscino che viene appoggiato sulla testa di chi la porta. Una volta terminato il giro, il fedele che ha fatto una promessa a San Sebastiano, fa il suo ingresso in Chiesa, portando la bandiera fino all’altare centrale, per sciogliere il voto e ricevere la benedizione del parroco.

Quest’anno, oltre ai momenti di festa e folklore, ad arricchire i due giorni ha contribuito la presenza di due autorità, una civile e l’altra religiosa, ossia il Presidente della Regione, On. Nello Musumeci e il vescovo della Diocesi di Nicosia, Mons. Giuseppe Schillaci, entrambi invitati dalla Confraternita organizzatrice della festa.

Durante il corteo la cittadinanza ha riservato una calorosa accoglienza al Presidente che, avendo ricevuto l’invito della Confraternita, ha accettato di buon grado di assistere ad un momento pieno di storia e devozione. Ad accoglierlo, al suo arrivo, il Superiore della Confraternita, il Parroco e il Sindaco di Cerami, il quale ha regalato al Presidente una tela raffigurante una parte dei ruderi del castello: immagine rappresentativa di Cerami. Allo stesso modo, anche il Superiore ha voluto fare un dono a Musumeci, legando al collo del Presidente il fazzoletto rosso di San Sebastiano, che i fedeli ceramesi indossano nei due giorni di festa e consegnando una targa in ricordo della sua presenza nella piccola cittadina. Dopo i saluti ufficiali Musumeci, accompagnato dall’On. Elena Pagana, dall’On. Luisa Lantieri e dalle istituzioni del luogo, ha partecipato al corteo osservando con attenzione ogni angolo del paese e assistendo con interesse al momento di fede che Cerami stava vivendo. Non sono mancati i saluti dei cittadini, che per la strada hanno acclamato il Presidente, chiedendo anche qualche foto, richiesta accolta dal politico che, sorridente, ha posato con giovani e adulti. Musumeci ha poi visitato la Chiesa di San Sebastiano, ammirandone la bellezza, prima di salutare i presenti e lasciare il paese. Nel pomeriggio, lo stesso Presidente pubblicava sulla propria pagina facebook un post: “Il mio Santo protettore: Sebastiano, a Cerami, nell’Ennese”, si legge sul canale social a corredo di alcune foto della visita.

La mattina del 28, invece, la comunità parrocchiale di Cerami ha avuto la gioia di condividere un momento molto importante e sentito, quale è la solenne Celebrazione Eucaristica prima della festa, con il Pastore della Diocesi, il Vescovo appunto che, avendo ricevuto l’invito della Confraternita, da subito ha mostrato la gioia di partecipare al momento di preghiera. Il Vescovo, durante l’omelia, ha esortato più volte i fedeli ad essere umili testimoni e seguaci di Cristo e non superbi combattenti nella lotta quotidiana della sopraffazione, a cui questo mondo ci sta abituando.

Il Vescovo, quale Pastore della Chiesa di Nicosia, ha concluso invitando i fedeli a seguire la orme di Sebastiano che, con umiltà, ha accolto la volontà di Dio, morendo per la propria fede.

La gioia di tutta la comunità è stata manifestata dal Superiore della confraternita di San Sebastiano, Luciano Anello che, dopo i consueti saluti, ha espresso la propria riconoscenza al Vescovo, per avere “accettato l’invito, con il desiderio di condividere le emozioni di questo popolo e di farsi fedele devoto fra i devoti del nostro Santo Protettore”. Inoltre, il Superiore ha sottolineato un “sentimento di sollievo nel vedere che il Pastore della Diocesi abbia fatto, a tutta Cerami, il dono della sua presenza e attenzione alle secolari tradizioni della comunità, lasciate in eredità dei padri e che l’intero popolo ceramese sente il bisogno di condividere e tramandare”. Sono proprio le tradizioni e la devozione verso i nostri Santi che alimentano la fede a Cerami e attraverso le quali il popolo ceramese manifesta il proprio amore verso il Signore, per il quale lo stesso San Sebastiano offrì la vita.                                                                           

A conclusione della celebrazione, il Vescovo ha assistito alla solenne discesa del simulacro dall’altare e la sistemazione dello stesso sul fercolo, tra le grida osannanti dei portatori e il rullo dei tamburi. Successivamente Mons. Schillaci, accompagnato dalla Confraternita, si è recato in Chiesa Madre per prelevare il Sacro Reliquiario dei Santi e sistemarlo successivamente sul fercolo. Prima dell’inizio della processione, il Vescovo ha impartito la sua benedizione ai fedeli e, in particolare, ai portatori del fercolo che, con fatica, hanno portato sulle proprie spalle il peso della “vara”, dopodiché il Pastore ha salutato la comunità parrocchiale di Cerami, mentre Sebastiano iniziava il suo percorso tra le vie del paese.

Grande successo hanno riscosso anche le manifestazioni culturali organizzate in occasione dei festeggiamenti, in particolar modo il Concerto dei “Ricchi e poveri” e di Povia.

La sera del 27 infatti, al termine della processione della Reliquia del Santo, la piazza di Cerami si è riempita per assistere allo spettacolo di uno dei gruppi più famosi degli anni settanta, con milioni di copie vendute in tutto il mondo e vincitori del festival di Sanremo.

Lo spettacolo di Povia ha intrattenuto i tanti fan, venuti anche dal circondario, che al termine del concerto hanno approfittato della disponibilità dell’artista per fare foto e farsi fare l’autografo. Al termine dei festeggiamenti ciò che rimane sono i sentimenti vissuti in quei giorni: gli occhi lucidi, le lacrime, i brividi, sono sensazioni che chi viene a Cerami, il 27 e il 28 agosto, vede e percepisce sulla propria pelle. Ciò che colpisce è la gioia e l’armonia che accomuna il popolo ceramese, poiché la festa del Santo Protettore è qualcosa che tocca tutti, senza distinzione di colore e appartenenza, durante la quale l’intero paese si riunisce come un’unica grande famiglia.

GIUSY PITRONACI

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