Summer Festival 2024: dialogo tra Cattolicesimo e Islam

TROINA. Nell’ambito del Summer Festival 2024 organizzato dall’Unità Pastorale Maria SS del Carmelo-San Matteo, nel tardo pomeriggio di mercoledì, nel piazzale Mons Gaetano Zito, si è svolta la tavola rotonda con l’imam della moschea di Catania di origini algerine, Kheit Abdelhafid, e il prete cattolico di origini pachistane, George Joesph James Martin. La tavola rotonda, coordinata dal giovane parroco Giuseppe Maenza, non aveva un tema specifico. L’imam musulmano e il prete cattolico hanno risposto alle libere domande che ragazzi cattolici troinesi e ragazzi immigrati musulmani, ospiti dei locali centri di accoglienza, hanno loro rivolto. Le barriere linguistiche non sono state da ostacolo al dialogo grazie all’aiuto dei mediatori culturali e alla buona padronanza che Abdelhafid ha della lingua italiana, oltre che dell’arabo e del francese. Le domande dei ragazzi alle quali i due religiosi hanno risposto riguardavano alcune regole di comportamento previste dal Corano, come la cura del corpo e l’obbligo del velo per le donne musulmane, le motivazioni che li hanno spinti a diventare imam musulmano e prete cattolico. È stata per entrambi una libera e meditata scelta dopo profonde riflessioni. Tutti e due hanno sottolineato che “nella religione, sia quella islamica sia quella cristiana cattolica, non c’è costrizione”. Alla domanda su come evitare che le religioni vengano strumentalizzate a sostegno dei conflitti, Abdelhafid e Martin hanno dato la stessa risposta: “È necessario il dialogo tra le religioni, saper ascoltare e rispettare l’altro e trattare il diverso da te non come un nemico ma come un persona con la quale operare per il bene dell’umanità nel nome di Dio”.

 

 

Silvano Privitera

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