Ospiti a Troina i 24 Borghi più belli d’Italia in Sicilia: verso un Disegno di Legge comune

Ad ospitare i lavori assembleari dell’Associazione “Borghi più belli d’Italia in Sicilia” è stata una location d’eccezione: la Cittadella dell’Oasi di Troina.
Lo scopo dell’Associazione è quello di creare una rete che, corroborata dalla volontà dei primi cittadini dei Borghi più belli d’Italia, possa rilanciare un’idea di amministrazione comune e condivisa che ponga rimedio agli atavici deficit di cui i Borghi protagonisti (essenzialmente, piccole realtà spesso montane) soffrono ormai da troppo tempo, ma soprattutto di rilanciare gli stessi territori mediante la propositiva valorizzazione.
Ed è per tale ragione che l’evento, svoltosi il 26 e il 27 gennaio, ha accolto a Troina i delegati provenienti dai 24 Borghi più belli d’Italia in Sicilia (de facto i presenti erano 23 su 24, assente il comune di Cefalù), alla presenza di Michelangelo Giansiracusa (sindaco di Ferla e coordinatore della rete) che ha introdotto i lavori nella mattinata del 27 gennaio.
La sala, gremita di amministratori locali, ha accolto diverse forze politiche a sostegno del progetto: Giuseppe Artimagnella, ex sindaco di Troina, per il gruppo “Movimento Popolari e Autonomisti” ha portato i saluti della deputazione regionale confermando il sostegno nei riguardi dell’iniziativa da parte dell’MPA, On. Giuseppe Lombardo (detto “Pippo”), in quota Sud Chiama Nord, giunto a Troina per seguire i lavori e a supporto del progetto, e infine il padrone di casa premuroso di far svolgere l’Assemblea a Troina, On. Fabio Venezia per il PD.
L’evento porta alla mente, inevitabilmente, l’interrogativo tra gli interrogativi: ma da quanto tempo si parla di creare una rete solida tra Comuni con simili caratteristiche? La risposta è semplice: tanto.
Ed è questo ciò che pensano anche i primi cittadini intervenuti nel dibattito (Sambuca di Sicilia, Monterosso Almo, san Marco d’Alunzio, Montalbano Elicona), il cui pensiero e le cui necessità si riassumono, essenzialmente, in una formula: richiamo al pragmatismo. Pragmatismo che alla luce della spaventosa emigrazione giovanile, delle carenti se non allarmanti condizioni infrastrutturali, della latitanza sanitaria, viene in rilievo come unica strada percorribile, e alla svelta, perché i luoghi delle aree interne possano esser valorizzati e migliorati come meritano.
E proprio a proposito dei luoghi e della “Coscienza del Luogo” è illuminante l’intervento di Fabrizio Ferreri, dottore in Sociologia dell’Innovazione e dello Sviluppo Sociale, il quale ha sottolineato come il turismo sia in effetti uno dei pilastri per rivitalizzare un territorio, ma c’è da considerare un’amara realtà. “Il turismo, affinchè sia un attiratore di sistema, necessita di un sistema più articolato, in altre parole: serve un’effervescenza significativa delle comunità locali poichè il turismo, da solo, non basta.” afferma Ferreri, il cui intervento prosegue lanciando un messaggio chiave agli amministratori: perché lo sviluppo di un territorio possa iniziare a portare benessere è necessario che gli abitanti di quel territorio si sentano parte integrante della comunità e siano protagonisti di questa rivoluzione, e non relegare quindi l’attività di rilancio del Borgo unicamente all’Amministrazione Comunale.
A concludere i lavori, appresa l’unanime volontà di iniziare a collaborare per il futuro dei nostri territori, sono gli interventi degli Onorevoli Lombardo e Venezia.
Il primo, eletto nel collegio di Messina all’Ars con Cateno De Luca, oltre a ringraziare per l’invito l’Associazione e non lesinare critiche nei riguardi del governo regionale (ritenuto distante dai bisogni dei Comuni), si è messo a completa disposizione degli amministratori e della rete per far confluire gli incontri in un disegno di legge, aspirazione maturata e ora voluta da tutti i delegati.
Il secondo, già sindaco di Troina e attualmente assessore oltre che deputato all’Ars, conclude i lavori riassumendo quanto discusso con un impattante enunciato: “Bisogna passare dalla diagnosi alla cura”. Venezia fornisce la sua ricetta agli ascoltatori, identificando la cura con una legge organica che affronti il problema nel suo complesso, in quanto le piccole realtà possono sopravvivere non solo con fiscalità di vantaggio, turismo, infrastrutture atte a spezzare l’isolamento, agricoltura, ma anche e soprattutto se ci saranno servizi adeguati tali da assicurare una vita degna dei servizi che un paese civile come l’italia porta avanti.
Si conclude il dibattito con il Coordinatore Giansiracusa che, oltre ad esprimere viva soddisfazione per la nutrita partecipazione, annuncia ai presenti che il sindaco di Gangi e Direttore Generale Oasi Maria S.S. (quindi dei beni immobili e dei servizi non sanitari) Giuseppe Firrarello ha inteso mettere a disposizione i locali della Cittadella dell’Oasi affinché possano diventare la nuova sede operativa del progetto.

Alfio Calabrese

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