Si chiude il ciclo di quattro appuntamenti che ha visto alternarsi al tavolo della redazione di 94018.it/archivio gli esponenti delle principali forze politiche del nostro paese.
È stato il sindaco di Troina, Sebastiano Fabio Venezia, l’ultimo gradito ospite del podcast di politica “La Staffetta”, ideato e realizzato dai nostri Salvo Pacino, Salvuccio Siciliano e Walter Caniglia. Un esperimento nuovo e del tutto originale, un salotto in cui abbiamo cercato di mettere a proprio agio i nostri ospiti come si farebbe con degli amici, e con loro abbiamo discusso di cultura, economia, politica locale e nazionale. Anche stavolta la “domanda staffetta”, lasciata ai nostri microfoni dalla capogruppo di “Troina in Movimento” durante la scorsa puntata, è giunta all’attenzione dell’ ultimo ospite, realizzando così quell’ideale passaggio di testimone che sta alla base del format. Maria Fascetto Sivillo chiedeva di conoscere con esattezza quali fossero le somme destinate dall’amministrazione comunale alla società del Troina Calcio dal 2013 ad oggi. Il sindaco – ricordando che tutti gli atti deliberativi sono registrati e facilmente consultabili sul sito del comune – ci ha informato che la cifra si è attestata intorno ai 45/50mila euro nei primi anni, per salire a 60mila negli ultimi due; un aumento resosi necessario per far fronte alle difficolotà che l’ASD Troina ha dovuto attraversare a causa del Covid. Pensiamo ai mancati guadagni della vendita dei biglietti o alle spese di utilizzo degli impianti di Gagliano, dove si è stati costretti a giocare per via dei lavori di rifacimento che coinvolgono attualmente il campo sportivo troinese. Abbiamo poi rivolto al nostro ospite le domande dei lettori di 94018.it/archivio, dalle quali è scaturito un lungo confronto su alcuni temi cruciali. Venezia ha parlato dell’enorme capitale umano rappresentato dai giovani del nostro territorio, per i quali si sta cercando di strutturare un’ampia offerta formativa che risponda in maniera mirata alle esigenze del mercato locale del lavoro. Ecco perché si è scelto di istituire un nuovo indirizzo di scuola superiore, l’alberghiero, e si è dato vita allo straordinario progetto di creazione di una realtà universitaria nel borgo troinese, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e l’IRCCS Oasi Maria Santissima. Sono 107 attualmente gli studenti iscritti al Corso di studi in Terapia Occupazionale, unico nell’intero panorama del Sud Italia, che formerà i futuri professionisti da impiegare nella struttura di ricovero e riabilitazione troinese dell’Oasi, ma anche altrove. Il sindaco Venezia, come gli ospiti precedenti, ha fatto un tuffo nel passato raccontandoci la sua storia di impegno politico, dagli anni dell’adolescenza a quelli dell’università, per arrivare fin qui, all’impegno amministrativo al servizio della comunità troinese nel ruolo di Sindaco. Abbiamo parlato di sinistra oggi, di PD, del partito leghista in Sicilia, della necessità di porre freno alla tendenza sviluppatasi negli ultimi anni in Italia, che ha visto scomparire i grandi partiti di massa e restringersi le rappresentanze democratiche a tutti i livelli; il rischio – dice Venezia – è che la politica lasci sempre di più il posto ai tecnocrati e ai notabili, realizzando un grave vulnus per la democrazia. E infine le due domande TACKLE sul tema fondamentale della lotta alla mafia e sulla discussa gestione del servizio idrico a Troina e nella provincia ennese. Per quanto riguarda il primo quisito si è fatto riferimento specifico al caso Antoci, l’allora Presidente del Parco dei Nebrodi, scampato a un attentato di stampo mafioso (sarà la stessa magistratura a dirlo) il 18 maggio del 2016, grazie alla protezione della scorta e dell’auto blindata su cui viaggiava. Una vicenda, però, che secondo la Commissione antimafia del parlamento siciliano “mostrerebbe numerose contraddizioni e zone d’ombra”. Per il sindaco Venezia, al quale abbiamo chiesto un parere a riguardo, non esistono dubbi, l’attentato c’è stato ed è stato un attentato mafioso, ordito da quella criminalità rurale che per decenni ha sfruttato l’affitto dei terreni del parco per appropriarsi dei fondi europei, criminalità che il presidente Antoci stava coraggiosamente combattendo. ‹‹Il movimento antimafia siciliano, negli ultimi anni – afferma il nostro ospite – non ha dato grande prova di traformare in fatti ciò che si è predicato. Alcuni dei suoi componenti sono addirittura stati inquisiti, gettando un’ombra sull’intero movimento che andrebbe per questo ricostruito facendo un mea culpa, e all’insegna della sobrietà, della lucidità e dell’intelligenza; perché la mafia si sconfigge studiandola e intervenendo con strumenti efficaci nell’azione di tutti i giorni››.
L’esperienza di questa prima stagione de “La Staffetta” si conclude qui. Noi della redazione di 94018.it/archivio ringraziamo calorosamente tutti i nostri ospiti e naturalmente voi, affezionati lettori del giornale. Continueremo a lavorare per offrirvi contenuti di qualità, cercando costantemente di migliorarci.
A presto!
Redazione 94018.it/archivio