La Ddarata. Il tradizionale pellegrinaggio a cavallo troinese   

“Ogni viaggio porta con sé una ‘prommisione’, senza di essa non sarebbe lo stesso viaggio, racconta Nino Musumeci, un fedelissimo ddarara, ed è quella promessa, che una volta fatta, ti fa diventare un devoto, che con intrepida pazienza aspetta un intero anno l’arrivo della festa e del giorno in cui partirà per un nuovo viaggio”.

Incastonata tra la devozione dei fedeli e il folklore della festa, arriva come ogni anno puntuale, nell’ultimo fine settimana di maggio, il giorno in cui i fedeli ddarara partono a cavallo alla volta del bosco dei Nebrodi per andare a toccare l’alloro benedetto in onore del Santo patrono, San Silvestro Monaco Basiliano di Troina.

La settimana prima era toccato ai fedeli ramara, che percorrono il viaggio votivo a piedi, questa settimana tocca ai fedeli ddarara, che compiono lo stesso percorso a cavallo. “Sono circa 250 gli iscritti quest’anno -spiega il presidente dell’Associazione Gruppo Fedeli Ddarara, Francesco Leanza- compresi alcuni forestieri che si aggiungeranno alla sfilata di domenica solo con regolare iscrizione e attenendosi al regolamento interno dell’associazione”.

L’Associazione, che è stata riconosciuta dalla Curia, ha uno statuto e un regolamento, che finalmente permette di avere precise regole sullo svolgimento della festa. “La prima delle tante regole è il vestiario tradizionale siciliano -racconta il presidente, Francesco Leanza- noi ci teniamo molto affinché si rispettino le tradizioni. Il nostro è un viaggio votivo, e crediamo fortemente nel significato più profondo di questo percorso, che è prima di tutto spirituale. Per questo vogliamo che la consegna del viaggio, che poi coincide con la sfilata per le vie del paese, non perda questo spirito, ma che sia vissuta con decoro e in sicurezza”.

Grazie al riconoscimento di associazione, i fedeli ddarara hanno una sede dove poter organizzare il viaggio, e un terreno all’interno del parco dei Nebrodi, che per 20 anni sarà il loro punto di riferimento. “Siamo in quattordici quest’anno a far parte del comitato -spiega Francesco Leanza- oltre a me, che sono il presidente c’è Silvestro Ruberto, Giuseppe Ruberto, Vincenzo Trovato, Antonino Natalello, Silvio Mascali, Salvatore Pacino, Fino Compagnone, Giovanni Alberti, Angelo Cantale, Francesco Impellizzeri, Luca Impellizzeri, Salvatore Zitelli e Santo Lombardo. Ovviamente, nelle settimane che precedono la festa, ci dedichiamo ai mille impegni che richiede l’organizzazione, ma è nei giorni che la precedono che inizia il delirio, affinché sia tutto pronto, soprattutto quest’anno”.

Ad accompagnare il viaggio dei fedeli ddarara una statuetta di San Silvestro realizzata in vetro nel 1993, dall’artigiano Silvestro Compagnone, e che da allora, ogni anno viene affidata tramite sorteggio ad un fedele, che con devozione la custodisce per un anno intero, per poi riporla nelle mani del nuovo custode. A guidare questi fedeli alla volta del bosco è il Massaro, nella persona di Silvestro Ruberto, che rievoca la figura del proprietario terriero, che in tempi lontani, alla fine del raccolto, adunava i fedeli facendo il giro delle contrade. È lui il capofila, è lui il punto di riferimento che i fedeli a cavallo seguono, sia durante il viaggio votivo, sia durante la sfilata di domenica, quando consegneranno il viaggio, accompagnati dal suono dei tamburi e dai canti tradizionali, distribuendo ai passanti alloro e biscotti, e augurando una prospera vita futura.

Sandra La Fico

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