TROINA. Al Cine-Teatro Andrea Camilleri si è parlato di imprenditoria domestica alimentare e micro-credito per iniziativa del comune di Troina, dell’associazione sarda Sa Mata, l’albero delle idee, e l’Ente nazionale per il micro-credito. Di ‘impresa domestica alimentare’, cosa diversa dalle imprese che producono alimenti per il mercato e dai ristoranti ai quali siamo abituati, si fa cenno nei Regolamenti CE numero 178 del 2002 e numero 852 del 2004. Non esiste ancora in Italia una normativa a livello nazionale. Solo alcune regioni, come l’Emilia Romagna e Sardegna, hanno provveduto a disciplinarle. Si tratta della preparazione, nelle normali case di abitazione, di alimenti non destinati al consumo domestico ma all’immissione sul mercato con fini commerciali, ivi compresa la somministrazione presso la stessa abitazione. Per questo tipo di imprese domestiche familiari, il micro-credito rappresenta uno strumento finanziario fondamentale. Veronica Matta, presidente dell’associazione Sa Mata, illustrando l’esperienza in Sardegna di imprese domestiche alimentari, come ‘Fatu in domo’ che produce e vende pasta e dolci fatti in casa, ha detto che “l’impresa domestica agroalimentare rappresenta nei fatti un nuovo modello di welfare alternativo e una realtà straordinaria di piccole e microimprese che ormai da qualche anno sono sul mercato, attive e operative e rappresentano un nuovo modo di fare impresa, anche grazie al microcredito”. Per Mario Baccini, presidente Ente Nazionale Microcredito e sindaco di Fiumicino, “l’impresa domestica familiare è la nuova frontiera su cui la politica dovrà impegnarsi. Attorno ad essa gravitano centinaia di cittadini che attendono risposte anche dal punto di vista normativo in grado di concepire la multifunzionalità dell’impresa famigliare, per cui il micro-credito rappresenta un importante strumento finanziario. Cresce la domanda e i nuclei familiari, senza garanzie alla base, che lo hanno utilizzato”.
Silvano Privitera