Il Movimento Civico per Troina sull’intitolazione dell’aula consiliare all’on. Silvestro Graziano

Riceviamo e pubblichiamo le parole del “Movimento Civico per Troina” riguardo la vicenda dell’intitolazione dell’aula consiliare di Troina all’on. Silvestro Graziano:

“Attraverso un lungo video sulle nostre pagine social, abbiamo scelto la festa del 25 aprile per fare un po’ di chiarezza sulla triste vicenda dell’intitolazione dell’aula consiliare all’on. Silvestro Graziano. Nel mese di ottobre 2023 siamo stati chiamati a votare la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e per l’occasione, votando favorevolmente a quella proposta, abbiamo aperto un focus anche sulla controversa figura dell’on. Silvestro Graziano, giurista troinese a cui, nel 2017, l’allora amministrazione comunale Venezia intitolò l’aula consiliare del Comune di Troina. Ci bastò davvero poco tempo per intuire che la storia non era esattamente come qualcuno l’aveva raccontata. Silvestro Graziano, noto giurista troinese, tra le altre cose era stato dipinto pure come un “fiero oppositore del regime fascista”. Ma a quella narrazione, che sembrava in apparenza puntuale e oculata, invece erano state sottratte delle importantissime informazioni che certamente avrebbero fatto balzare dalla sedia quei consiglieri convintamente antifascisti che nel 2017 votarono favorevolmente all’intitolazione dell’aula consiliare.
Alcuni cittadini acuti ci segnalarono i trascorsi politici dell’on. Graziano e in brevissimo tempo acquisimmo delle prove documentarie inconfutabili che ci portarono, il mese successivo, a presentare un ordine del giorno in consiglio comunale per chiedere l’immediata revoca dell’intitolazione dell’aula al giurista e politico troinese.
L’improvvisata e, a nostro parere, conveniente ricostruzione storica rispetto alla figura dell’on. Silvestro Graziano avrebbe avuto come punto di forza un telegramma di segnalazione al Farinacci (Segretario del Partito Nazionale Fascista) ove si accusava l’onorevole di “continua opera turbamento ordine pubblico” per passare alle supposizioni, ovvero che l’on. fosse tra i 116 deputati che il 16 novembre 1922 (il noto “discorso del Bivacco” tenuto alla Camera dei Deputati in maniera arrogante da Mussolini) non espressero il proprio consenso al Duce. A quel discorso però si sarebbero opposti solo i socialisti, mentre ad applaudire Mussolini furono proprio le fronde fasciste, nazionaliste e liberali e l’on. Graziano, alle elezioni politiche del 1921, era stato eletto proprio nel gruppo della democrazia liberale. Ma è lo storico Giuseppe Miccichè, nel suo volume: “Dopoguerra e fascismo in Sicilia: 1919-1927” che attesta pure come qualche tempo dopo, proprio l’on. Graziano, assieme a Ruggero Romano (Segretario del Partito Nazionale Fascista di Acireale), che nel 1943 aderì alla nota Repubblica di Salò, voluta da Hitler e guidata da Mussolini che lo nominò Ministro dei Lavori Pubblici, fucilato dai partigiani e appeso a testa in giù assieme al Duce a Piazzale Loreto), assieme a Carlo Carnazza, fascista e podestà di Catania, assieme al giornalista Attilio Giusto (leader dell’associazione monarchica catanese «Benito Mussolini»), assieme a tutti questi dunque l’on. Graziano aderì ufficialmente al partito fascista.
Addirittura in un articolo di stampa del quotidiano “Il Nuovo Paese” del 19 agosto 1924, si legge che fu proprio l’on. Graziano in persona ad incontrare Mussolini per chiedergli personalmente la tessera del partito fascista “manifestando la convinzione che tutte le forze nazionali debbano iscriversi nel movimento fascista in modo da realizzare la ricostruzione giuridica e politica dello Stato”.
Lo stesso on. Graziano, non risulta essere nemmeno tra i 123 deputati dell’Aventino, ossia tra coloro che si opposero a Mussolini alla Camera dei Deputati dopo il vile omicidio di Giacomo Matteotti. Ma non è tutto, perché l’ingresso dell’on. Graziano nel partito fascista è anche “raccontato” in un verbale del 1924 del Comune di Troina dove l’assemblea deliberava di mandare due telegrammi: uno a Benito Mussolini per commemorare la Marcia su Roma e uno all’on. Graziano per celebrare il suo ingresso nel partito fascista per il quale “avrebbe messo a disposizione dello stesso la sua attività ed intelligenza”.
Alla luce di queste prove documentarie chiedemmo alla maggioranza consiliare di revocare l’intitolazione dell’aula consiliare del comune di Troina all’on. Silvestro Graziano proprio per il suo importante trascorso politico dentro il partito fascista del quale sposò la causa e le decisioni. Accadde però, ed è questo che ci lasciò sgomenti e attoniti, che di fronte alle evidenze documentarie portate in aula, i rappresentanti istituzionali della sinistra troinese invece di sgomberare il campo da ogni dubbio e votare la mozione, chiesero prima addirittura il ritiro della stessa per poi votarne la bocciatura sulla base di motivazioni blande e storicamente deboli oltre che su studi condotti in maniera approssimativa rispetto al giurista troinese, infatti è paradossale, se non addirittura impossibile come nelle monografie pubblicate in loco su Silvestro Graziano, non si faccia in alcun modo cenno al passato politico dello stesso dentro il partito di Benito Mussolini a cui il giurista troinese, non ultimo, voto pure la fiducia con l’ordine del giorno “Terzaghi”.
Come Movimento Civico per Troina, volendo anche bonariamente pensare che l’on. Silvestro Graziano nel corso del tempo si sia potuto pentire delle proprie scelte, possiamo accettare che in virtù delle sue qualità di giurista gli si possa dedicare una biblioteca o una sala conferenze, ma non possiamo giammai accettare che l’aula consiliare del Comune di Troina – massima espressione delle democrazia cittadina, luogo delle istituzioni che si riuniscono e collaborano anche in forza dei principi etici e morali sanciti dalla Carta Costituzionale che ripudia il fascismo in tutte le sue forme e i suoi simboli – possa essere stata intitolata ad un fascista nel 2017 e ancora una volta riconfermata nel 2023 da un’amministrazione che si proclama di sinistra, ma che davanti ad un errore clamoroso sembra essersi scordata che l’antifascismo non è solo una bandiera o un cartello da sventolare il 25 aprile, ma richiede azioni istituzionali anche forti, sconfessanti e di revisione anche dei propri errori, perché no!
Come Movimento abbiamo ritenuto necessaria la diffusione del presente resoconto in quanto, per una “fatalità tecnica” la trattazione di quel punto all’ordine del giorno non è più presente nei server della società che gestisce lo streaming dei consigli comunali e non è stato più recuperabile.
Sarà nostra premura, nei prossimi mesi, oltre ad interessarci delle necessità dei cittadini, organizzare delle giornate di studio nel corso delle quali produrremo ulteriori atti e documenti in merito a questa vicenda. Apriremo, inoltre, nuovi dibattiti per far chiarezza anche su altri “passi di storia” del nostro paese che riteniamo essere stati trattati in maniera parziale e inesatta e che invece avrebbero meritato più attenzione e giustizia.”

 

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