I frucietti sono un dolce tradizionale tipico della cucina troinese. Si tratta di un biscotto molto povero e semplice composto da soli tre ingredienti – uova, zucchero e farina – facilmente reperibili sin dai tempi più antichi.
Dietro le cose apparentemente semplici, tuttavia, si nascondono spesso delle insidie, ed in questo caso specifico sono relative alle modalità di preparazione. I frucietti, infatti, si presentano rotonde e bianche alla vista, con un leggero rigonfiamento al centro e una superficie perfettamente liscia; non a caso, per ottenere una frucietta perfetta è necessario che in fase di cottura si formi una sorta di patina sul biscotto, chiamata “mammarata”.
Il profumo di questo biscotto appena sfornato riporta proustianamente alla mente le colazioni di un tempo, quando i più anziani erano soliti inzupparlo nel latte caldo. Tuttavia, nella tradizione troinese, era usuale portare in dono i frucietti anche alle donne incinte, ai convalescenti e ai parenti di un defunto.
Prendendo spunto da un’affermazione di Alessandro Borghese, famoso chef del piccolo schermo, il quale sostiene che “un piatto può essere rivisitato senza perdere la sua tradizione”, sarebbe bello pensare ad una sua reinterpretazione in chiave moderna proprio a partire da una ricetta sedimentatasi nel tempo e nella tradizione di Troina.
Pur mantenendo la caratteristica forma rotonda, si potrebbe intervenire bilanciando la dolcezza – caratteristica peculiare di questo biscotto – inserendo delle gocce di cioccolato all’interno dell’impasto. Non solo il gusto risulterebbe equilibrato e piacevole al palato, ma lo si renderebbe più accattivante anche agli occhi dei bambini, i quali solitamente non amano questo prodotto e potrebbero, in tal modo, conoscere e gustare un dolce tipico del nostro paese.
Maria Antonietta Bentivegna