Dimensionamento scolastico, la senatrice Carmela Bucalo chiarisce alcune motivazioni

La responsabile del dipartimento scuola di Fratelli d’Italia, la senatrice Carmela Bucalo, ha affrontato le preoccupazioni espresse da sindaci locali e organizzazioni sindacali riguardo la proposta di dimensionamento scolastico.

La senatrice ha chiarito che “la riforma è stata motivata da un’indicazione specifica dell’Unione Europea, nell’ambito delle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo principale è adeguare la rete scolastica all’andamento demografico degli studenti, armonizzando la distribuzione delle istituzioni scolastiche a livello regionale in risposta alla diminuzione della natalità a livello nazionale”. Secondo la senatrice, “la proposta, che si estende su un arco temporale decennale, supera il modello previgente senza prevedere la chiusura fisica di alcun plesso scolastico. La diminuzione, inoltre, di circa diecimila studenti in Sicilia è da attribuire ad una riduzione della natalità che si traduce in meno iscrizioni”. La Bucalo ha sottolineato “che si tratta di accorpamenti di natura giuridica e amministrativa. Il dott. Giuseppe Pierro, direttore dell’ufficio scolastico della Sicilia, è impegnato nel garantire il mantenimento dell’organico preesistente.

La proposta – continua la senatrice Bucalo – comprende elementi innovativi come la creazione di poli didattici liceali, tecnici e professionali, progettati per rispondere alle mutevoli esigenze sociali e scolastiche. Altri punti salienti includono l’eliminazione delle direzioni didattiche, il rinnovo dei contratti, i percorsi abilitanti, la promozione della continuità didattica, la riforma degli istituti tecnici professionali, il rientro di 45 dirigenti domiciliati al nord e il ritorno al voto numerico nelle scuole primarie”. Infine, la senatrice ha sottolineato che “le regioni incluse nell’Agenda Sud, tra cui la Sicilia, avranno la possibilità di derogare, a partire dal prossimo anno scolastico, al numero minimo di alunni per classe nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato a livello regionale”.

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