Conversazione con l’Imam di Catania sul conflitto israelo-palestinese

TROINA. Del conflitto israelo-palestinese si è parlato sabato pomeriggio al Terzo Temp Irish Sport Pub con con Kheit Abdelhafid, l’imam della moschea di Catania. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale Antonio Gramsci, Agorà e Giovani Democratici. Non è stata né una tavola rotonda né una conferenza, ma una conversazione cosi come l’hanno pensata gli organizzatori.
Silvano Privitera dell’associazione Gramsci ha ricostruito la storia della questione palestinese e del conflitto israelo-palestinese, le cui origini risalgono alla fine dell’Ottocento e inizio Novecento. Nel corso di più di un secolo sono crollati imperi, ci sono state due guerre mondiali, sono cambiati gli scenari geopolitici con il crollo dell’Urss e la fine della guerra fredda e la ricerca di un nuovo ordine mondiale, con nuovi protagonisti emergenti come Cina, India, ma il conflitto tra israeliani e palestinesi persiste ancora e non se ne vede la fine.
Silvio Maccarrone di Agorà ha parlato delle vittime civili di questo conflitto. Lorenzo Caputo dei Giovani Democratici, invece, ha richiamato l’attenzione sulle e radici culturali del conflitto e sul contesto internazionale nel quale svolge. Abdelhafid ha detto che per capire questo conflitto non basta leggere i giornali, occorre scavare nella storia partendo dal congresso di Berlino del 1878, in cui le potenze europee di allora decisero come spartirsi i territori conquistati nella guerra vinta contro l’Impero Ottomano. “La nascita di uno stato in un territorio che appartiene ad altri è fonte di conflitto”, ha detto Abdehafid. A complicarlo ulteriormente concorre l’assenza di una comunità in grado di fare rispettare gli accordi sottoscritti. Per Sebastiano Pruiti, una parte di Israele punta a cacciare definitivamente da Gaza i palestinesi. Anche Santina Città la pensa allo stesso modo: Israele sta impedendo ai palestinesi di vivere a Gaza. Per Alfio Linguanti, infine, non sembra praticabile la soluzione del “due popoli due stati” di cui parla l’occidente.

Redazione 94018.it

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