Sette anni in Tibet è un film diretto da Jacques Annaud, basato sulla storia dell’alpinista ed esploratore Heinrich Harrer (interpretato da Brad Pitt). Racconta la vera storia dell’alpinista austriaco che, durante la seconda guerra mondiale, si ritrova prigioniero in un campo in India e che, dopo ripetuti tentativi di evasione, riesce ad arrivare in uno dei luoghi più distanti e misteriosi del globo, il Tibet. Lì, lontano dal mondo all’avanguardia, conosce il Dalai Lama, una delle figure più misteriose e spirituali al mondo che, proprio durante il soggiorno a Lhasa, lo cambierà profondamente; e con lui, cambierà anche la sua visione della vita. Alcuni film non sono solo storie e questo ne è la dimostrazione. È più un viaggio dentro l’anima del proganista che viene ornata dai magnifici paesaggi tibetani e dagli antichissimi monasteri. L’alpinista inizia il viaggio come un uomo arrogante, ambizioso ed egoista ma, attraverso l’incontro con la cultura tibetana, impara il valore dell’umiltà e della compassione. Il film mette a confronto non solo le culture ma proprio lo specchio dei caratteri umani a noi contemporanei: l’uomo occidentale impavido ed individualista, ed il Tibetano, un uomo con una visione pacifista ed armoniosa. Sette anni in Tibet non è solo una storia di avventura, ma un’opera perfetta per chi vuole un film che vada oltre la semplice narrazione.
Andrea Longo