Ancipa quasi del tutto prosciugata, risposte che non arrivano e mobilitazioni di protesta

TROINA. “Mentre fra un paio di settimane l’Ancipa si prosciugherà del tutto e circa 26 mila abitanti della zona nord della provincia di Enna (Troina, Nicosia, Gagliano, Cerami e Sperlinga) rischiano di rimanere definitivamente senza una goccia d’acqua, Siciliacque continua ad erogare la risorsa idrica ai comuni di altre province e perfino al Consorzio di Bonifica di Caltanissetta”, è la denuncia del deputato regionale Fabio Venezia. Tutto questo accade nonostante la Cabina di Regia avesse deciso che dal 15 novembre la poca acqua che ancora restava nell’invaso dell’Ancipa avrebbe dovuto essere riservata esclusivamente a quei cinque comuni dell’Area Interna di Troina che non hanno altre fonti di approvvigionamento di acqua per usi domestici e civili. “Chi sta impedendo che questa direttiva venga rispettata? Chi vuole condannare alla sete migliaia di cittadini ennesi?”, si chiede Venezia. Non è solo Venezia a chiedere spiegazioni su questa singolare vicenda. Ora è l’intero gruppo parlamentare del Pd all’Ars che si rivolge al presidente del governo regionale, Renato Schifani, per avere delle risposte. Venezia annuncia che di fronte a questi fatti “reagiremo con forza e determinazione”. Intanto, in paese sta circolando un volantino che annuncia, per venerdì 29 alle 15.30 in piazza Falcone e Borsellino, una manifestazione spontanea di protesta contro la “cattiva gestione dell’acqua”. Nel volantino si invita “la popolazione di Cerami, Nicosia e Gagliano a partecipare”. L’insofferenza per quei turni settimanali di erogazione dell’acqua e l’ansia per il futuro che si prospetta con il prosciugamento dell’invaso dell’Ancipa crescono di giorno in giorno tra la gente. “Dobbiamo agire con forme di protesta organizzate per essere ascoltate”, pensa Costanza Signorelli. Dello stesso avviso è Emanuela Pagana: “Che facciamo, aspettiamo queste due settimane o forse è il caso di agire nell’ immediato senza note e informative ma con fatti anche di forza se necessario e ora, non domani, perché già si è perso anche troppo tempo”. Per Emy Compagnone, “ci si deve muovere subito. “Ma che stiamo spettando?” si chiede Maria Gaetana Calaciura.

 

 

Silvano Privitera

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