Un secolo di vita dedicato alla famiglia, tra sacrifici e ricordi di guerra che si alternano a momenti semplici di vita quotidiana . La signora Agostina Di Maria, in una piacevole chiacchierata, racconta i suoi 100 anni.
Nasce il 22 agosto 1924, in pieno centro storico, in via Bonanno, a ridosso di via conte Ruggero, vicino all’allora Collegio Maria Addolorata. Il padre, Venerando Di Maria, originario di Regalbuto, era un imbianchino, la madre, Grazia Bentivegna, era una casalinga.
Signora Agostina, che ricordi ha della sua infanzia?
“Avendo il collegio vicino casa, i miei genitori mi ci mandarono sin da piccola. Studiavo, facevo le attività che proponevano le suore. È stato lì che ho imparato a ricamare”.
Che titolo di studio ha conseguito?
“Sono arrivata fino alla licenza della quinta elementare e per quei tempi chi aveva la quinta elementare era come se avesse il diploma. Dopo le elementari c’era il ginnasio, ma ci volevano troppi soldi e i miei genitori non mi ci mandarono. Mi mandarono invece a imparare il mestiere dalla sarta del quartiere”.
Ci racconti qualcosa di suo marito
“Mio marito si chiamava Giuseppe Stanco, lo conobbi da giovanissima, avevo solo 20 anni. Quattro anni dopo, el 1950, ci sposammo nella chiesa madre. A quei tempi non si andava al ristorante si festeggiava in casa invitando i parenti e si offriva loro una “passata” di dolci. Le famiglie più facoltose ne facevano più di una. Mio marito era un gran lavoratore, un operaio che ha lavorato in tante ditte persino alla Diga Ancipa. Abbiamo vissuto insieme una vita intera. Poi 13 anni fa è venuto a mancare”.
I frutti del vostro amore sono davvero tanti. Da chi è composta la sua famiglia?
Io ho avuto quattro figli, Gaetana, Ernesto, Salvatore e Graziella. Da questi figli sono nati 10 nipoti che si chiamano: Giuseppe, Pippo, Giuseppe, Paolo, Mariella , Marilena , Mariella, Silvio e Concetta. E poi ho avuto anche la gioia di vedere crescere 8 pronipoti: Aurora, Aurelia, Tiziano, Teo, Katerina, Leano, Lixandro e Marlon. Voglio a tutti bene e quando mi vengono a trovare mi riempiono di gioia”.
Cosa si ricorda della guerra?
“Quando c’erano i bombardamenti mi ricordo che ci rifugiavamo in campagna, dalla sorella di mia nonna. Erano terribili quei momenti. Mi ricordo che un giorno trovammo vicino casa una bomba, che però non è esplosa. Poi quando finì la guerra arrivarono gli americani. Per noi ragazzini era una festa, i soldati giravano sui carri armati regalandoci la cioccolata e del mangiare in scatola, cose che prima di allora non avevamo mai visto”.
Lei aveva il forno a legna, faceva spesso il pane per la sua famiglia.
“Si, avevo una famiglia da sfamare. Mi ricordo che un giorno mentre ero davanti al forno, per strada passò un fotografo forestiero. Allora mi cambiai in fretta e furia, mi misi addosso una camicetta, mi sistemai i capelli e mi feci scattare una fotografia in bianco e nero. Ero giovane. Una foto che conservo con affetto e che oggi mostro anche a voi”.
Una vita semplice insomma, in cui la famiglia è stata al centro di tutto.
“Mia madre è una persona tranquilla, serena e premurosa – racconta il figlio Ernesto che come gli altri figli ha vissuto sin da giovane in Germania – ci è stata sempre vicina nonostante la lontananza e ha fatto in modo che tra di noi fossimo sempre uniti”.
La figlia maggiore, la signora Gaetana Stanco, ha vissuto in Germania e si è poi ritirata a Troina per potersi dedicare anche alle cure della madre. Le giornate della signora Agostina, trascorrono liete nella casa di via Fontanelle, scandite dalla visita dei parenti che con una chiacchierata le fanno passare il tempo. I suoi quattro figli, in occasione del suo centesimo compleanno le hanno organizzato una bellissima festa al ristorante Cittadella dell’Oasi, omaggiandola con 100 coloratissime rose. Una targa ricordo invece l’ha consegnata il sindaco di Troina insieme alla vicesindaca Silvana Romano. “Siamo stati lieti di aggiungere una nuova componente alla comunità dei centenari troinesi – dice il sindaco Alfio Giachino – Quando posso mi piace poter condividere questi momenti con questi nostri speciali cittadini”.
E alla nuove generazioni la centenaria e simpatica nonna Agostina lascia un messaggio chiaro:
“Siate rispettosi verso le persone anziane, cercate di costruirvi una famiglia e fate di tutto per tenerla unita”.
Silvana Trovato Picardi